L'attaccante del
Real Madrid Alvaro Morata ha sposato
sabato 17 giugno la sua fidanzata (ormai moglie) Alice Campello.
Entrambe giovanissimi (lui classe 1992, lei 1994), hanno pronunciato il loro sì nella
Basilica palladiana del Redentore alla Giudecca a Venezia. Il ricevimento si è tenuto a L'isola delle Rose, nel lussuosissimo resort
JW Marriott.
Quattrocento il numero degli invitati, tra i quali presenti molti Vip: l'ex compagno della Juventus Simone Zaza insieme alla fidanzata, la fashion blogger
Chiara Biasi, Paulo Dybala, Alessandro Martorana, autore dell'abito dello sposo, e l'ex velina di
Striscia Elena Barolo.
L'abito da sposa di Alice Campello è stato confezionato dall'
Atelier Celebrity Sposa di Napoli. Scollo a cuore, per l'abito bianco della sposa decorato con Swarovsky e perline e accompagnato da un luongo velo. Cerimonia super blindata durante la quale, al momento delle promesse, i due sposi si sono scambiati fedi in oro rosa, realizzate dal designer Alfieri e St. John.
Matrimonio Social per Morata e Campello
Il loro può essere sicuramente definito uno dei matrimoni vip più attesi di questa estate e anche uno dei più social. Sono stati gli sposi stessi infatti a postare sui loro rispettivi account le foto dei preparativi e del matrimonio lanciando l'hashtag
#theperfectbride. Inevitabile d'altronde per una web influncer che conta circa 500 mila followers su Instragram e quasi 100 mila su Facebbok.
Chi è Alice Campello?
Fisico mozzafiato, capelli biondi e occhi nocciola per la modella e fashion blogger originaria di Mestre. I due si sono conosciuti quando Morata militava nella rosa della Juve: è stato il calciatore, followers della bella Alice, a contattarla tramite un messaggio privato su Instagram. Una settimana dopo la prima uscita e la freccia di Cupido è arrivata.
La dedica del goal nella finale di Coppa Italia
Che la love story tra Alvaro e alice non fosse una storiella qualunque lo avevamo capito nel maggio 2016, quando l'attaccante dedicò il goal del quale fu autore alla sua fidanzata, mimando durante l'esultanza la lettera A con le mani.