Cosa pensano i bambini delle foto delle pubblicità di moda (FOTO)

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Cosa pensano i bambini delle foto delle pubblicità di moda (FOTO)

Cari fotografi di moda è giunto il momento di ritornare sui vostri scatti e, forse, cambiare rotta. E voi, pubblico, dite addio a scatti composti e ordinati, puliti e vecchio stampo, perché adesso le pubblicità di moda sono sempre più originali e troppo particolari. Yolanda Dominguez, artista spagnola, vedendo sempre più queste pubblicità poco comprensibili e a volte poco attinenti a rappresentare quel determinato brand o capo, ha avuto l’interessante idea di mostrare foto di modelle a dei bambini, chiedendo loro cosa vedevano. I bambini, che come è risaputo sono la bocca della verità, sono rimasti inizialmente sbigottiti, inermi e con un grosso punto interrogativo dinanzi agli occhi, per poi fornire sorprendenti e inattese risposte. La fantasia ha balenato nelle loro menti, facendo loro vedere modelle affamate o bisognose di pietà, arrabbiate o con problemi di intestino, spaventate o ubriache, con la testa fra le nuvole o affette da malattie. [gallery type="rectangular" size="full" ids="47328,47329,47204,47203,47202,47201,47200,47199,47198,47197"] Facce buffe, scatti storti e modelle senza pose, queste foto sono risultate agli occhi dei bambini del tutto incomprensibili, oltre a suscitare nelle loro menti le più disparate immagini. A questo test i bambini hanno risposto in modo anche divertente, sorridendo e facendone di questo un bel gioco, diverso dal solito. L’idea dell’artista spagnola è stato un buon punto di partenza, uno stimolo per fotografi, brand, fashion editor e tutto ciò che concerne il mondo della comunicazione del fashion system, per riflettere e far capire di come la pubblicità si stia evolvendo in negativo. Ottenendo come risultato messaggi sbagliati, che alle volte possono essere deleteri e mal influenzare soprattutto i più piccoli. Forse sarebbe il momento di recuperare quel passato fotografico casto e puro, ma soprattutto che ben sapeva valorizzare modelle e abiti.