C’è chi aspettava questo momento da tempo e chi invece ha il terrore che possa succedere davvero: gli
Hipster vanno in pensione e il loro stile ormai sta iniziando a essere
outdated.
Ma come in tutte le cose, le tendenze non scompaiono senza cedere il posto sul podio a qualcos’altro: ecco quindi che arrivano loro, i sostituti dei tanto discussi hipster, gli
Yuccie.
Yuccie, sì, nome che nasce dall’acronimo YUC (Young Urban Creative), termine coniato dal giovano giornalista newyorkese
David Infante. A prima vista possono sembrare i cloni dei loro predecessori, ma osservandoli più da vicino potrete
sicuramente notare che appartengono a due mondi completamente opposti (
ah, davvero?).
Gli
hipster, infatti, sono riconoscibili da chilometri e chilometri di distanza. Per lui,
jeans super skinny, camicia abbottonata fino al collo,
sneakers e
barba folta. Per lei, leggings attillati e cascate di
gioielli vistosi. Denominatore comune fra i due sessi sono il
risvoltino ai jeans (immancabile) e lo
zainetto sulle spalle.
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Alla ricerca del ristorante alternativo poco conosciuto, amanti dei
mercatini vintage e difensori del cibo biologico e naturale, gli hipster ormai sembrano essere arrivati
alla deriva: troppi anni che sono in giro, è arrivato il momento di sostituirli con una nuova corrente fashion.
Si dichiarano intellettuali, menefreghisti del sistema moda, non curanti dell’apparenza e sognatori a tempo pieno: gli
Yuccie sembrano volersi distinguere in modo netto dai loro antenati, ma le differenze non sono così eclatanti (almeno per ora). Amanti di
Instagram, postano foto come se non ci fosse un domani, hanno sempre quell’espressione un po’ imbronciata da
vero artista e difendono la loro categoria additando coloro che classificano le persone in base all'abbigliamento.
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L’unica novità di questo filone glamour è solo una: gli ometti sono
sbarbati. In fin dei conti, qualcosa di buono lo porteranno: un sostanziale aumento nelle vendite dei rasoi.