Due forti esplosioni all’aeroporto principale di
Bruxelles, causate da due attentatori kamikaze. Poco prima delle otto del
22 marzo lo scalo di Zaventem di Bruxelles si è trasformato in un inferno. Subito dopo, intorno alle 9, è stata posizionata un'altra bomba nella metropolitana tra le stazioni di Maelbeek e Schumann, vicino alle istituzioni europee.
Il bilancio, ancora provvisorio, è drammatico: secondo le autorità ci sono almeno 30 morti e oltre 200 feriti tra cui tre italiani. L’
Isis ha rivendicato l’attentato, motivandolo con il fatto che il Belgio è stato colpito per la sua partecipazione alla coalizione internazionale contro lo Stato islamico.
Sui social arrivano messaggi di solidarietà. Oltre a
#PrayForBelgium e
#JesuisBruxelles hanno preso piede anche gli hashtag #ikwilhelpen - voglio dare aiuto- e #PorteOuvert, con cui gli abitanti di Bruxelles hanno offerto la loro accoglienza alle persone in pericolo o in difficoltà, mettendo a disposizione posti letto o passaggi in auto. E sempre via Twitter la città di Parigi, con l’hashtag #NousSommesUnis, ha fatto sapere che la Tour Eiffel si colorerà dei colori del Belgio.
Il mondo della moda si unisce al dolore della città e su Instagram arriva un pensiero per commemorare le vittime da diversi stilisti come
Stefano Gabbana, Marc Jacobs,
Giambattista Valli e Rachel Zoe. Immancabili anche le grandi top model come
Adriana Lima, Naomi Campbell e il team
Kardashian.
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