Sotto i potenti riflettori della
Ville Lumière una delle collezioni autunno/inverno 2016 più attese è stata quella di
Balenciaga. Questo per il debutto del nuovo creative director del brand
Demna Gvasalia, owner di
Vetements con suo fratello, che nel post sfilata ha sbalordito tutti, passando l'esame a pieni voti.
«Il passato serve per guardare meglio al futuro» (ndr) ha dichiatato il georgiano Gvasalia, rilanciando il marchio con grinta e
ottica futurista. Per la sua sfilata ha scelto una location lontana dai rumors e bagliori parigini, con una squadra di modelle 'vere' e non divinità cerose, tra cui alcune sue amiche e ragazze reclutate sui social network.
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La musica è incalzante, vibrante e un pizzoco ansiogena, composta appositamente per lo stilista da
Dj Clara 3000, anche lei reclutata in passerella, avvolta in un vestito longuette scozzese, castigato, che si dilata appuntito a scatola sulle anche, assottigliando il punto vita. I vestiti di broccato coordinati ai lucidi stivaloni dai colori più audaci ricordano la
tappezzeria russa, le proporzioni sono inusuali ed esagerate, c'è un folle gioco di
sovrapposizioni, il tutto nella creazione di un panorama contemporaneo e dinamico.
Mi sono appassionato alla moda guardando mia nonna, un tipo eccentrico che mi coinvolgeva sempre nelle sue scelte. “Che dici, metto questo o quello?” L’adoravo. E già da ragazzo mi cambiavo anche cinque volte al giorno, tanto che mia madre impazziva con tute quelle lavatrici da far andare a pieno ritmo... ha rivelato lo stilista. (ndr)
Il
gigantismo fa da padrone in tutta la collezione e l'accento è posto sulla
rivoluzione dei volumi. I canoni standardizzati di magrezza e femminilità vengono ribaltati e si da spazio ad un'
estetica underground che rende i capi anomali, scultorei e alterati. Giacconi oversize abbinati a gonne ampie altezza ginocchio rinforzate sui fianchi, cappotti, piumini e trench (scozzesi e non) dal collo a cratere stile haute couture. Avanzano in passerella modelle che indossano
fuseaux da sci con le ghette abbinati a pumps dal tacco storto, stivaloni dal
plateau illegale e tronchetti con tatto 12 cm, borsoni in plastica, camicioni maschili sblusati in modo asimmetrico e tailleur scolpiti. Botta finale: un tripudio di stampe floreali che danzavano a formare vestiti senza soluzione di continuità, sfoggiati con gli stivali o con collant simili ai
bastoncini di zucchero rossi e bianchi. Curiosi i
maxi orecchini nella variante silver/gold luccicanti a forma di spilla e i laccetti colorati per gli occhiali simili a grandi collane.
https://www.instagram.com/p/BCnAoUOKGiG/?taken-by=dazedfashion
Demna Gvasalia si è fatto le ossa da Margiela e nel 2014 ha fondato insieme a suo fratello Guram, responsabile commerciale, l’etichetta underground
Vetements caratterizzata da linee ''brutali''. Per traghettare Balenciaga in una
direzione originale e futurista, il sarto ha deciso di fondere la visione del bello di Cristobal alla sua, con un occhio di riguardo ai
ricordi personali:
''Il passato serve per guardare meglio al futuro''. In questa collezione c'è un po' dello stile
Vetements: camicia, cappotto, trench, il vestito floreale a ''tenda''; scelta perfetta in quanto dimostra la versatilità dello stilista nel coniugare gli oggetti "trovati" al gusto centenario di Balenciaga.
In front row ad applaudirlo tra vip, buyer, giornalisti e fotografi c'era anche il suo collega
Alessandro Michele, creative director di
Gucci. Anche lui, come
Demna, è un giovane designer che con tanta creatività sta dirottando la maison fiorentiva verso
sentieri eccelsi e innovativi.
L'inverno 2016 firmato Balenciaga
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